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La nostra storia
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-4- L’URIA dal dopoguerra agli anni ‘90

L’URIA si dotò di un proprio statuto e rimase sempre federata all’ANIAI. Ad iniziare dal 1951 il bollettino mensile dell’URIA migliorò la sua veste grafica e i suoi contenuti, fino a divenire, nel 1957, una vera e propria rivista - “Ingegneri Architetti” - che è tutt’ora la rassegna ufficiale dell’Associazione.

Unitamente alla rivista l’URIA pubblicava in quel periodo anche i listini dei prezzi dei materiali da costruzione e delle principali opere edilizie. I prezzi, determinati e aggiornati da apposite Commissioni, venivano pubblicati nel “Bollettino dei prezzi elementari” (che già nel 1953 aveva una tiratura di 2000 copie), il quale veniva inviato mensilmente alle Associazioni dei Costruttori Edili di Roma e Provincia.

Gli anni ‘50 e ‘60 furono molto intensi per l’Associazione, la quale partecipò assiduamente a convegni, congressi, conferenze e manifestazioni culturali di vario tipo. In quel periodo l’URIA venne spesso invitata a far parte di importanti commissioni di studio e ad esprimere il proprio parere in merito a diversi temi di interesse nazionale, tra i quali ricordiamo: la legge per istituire una Cassa di Previdenza; il disegno di legge che ripristinava l’esame di Stato per l’abilitazione alla professione; lo studio del bando-tipo di concorso per le opere pubbliche; l’aggiornamento delle leggi in materia di urbanistica e di tutela del paesaggio; la proposta di variante al R.E. del Comune di Roma per snellire la procedura di approvazione dei progetti; la costituzione di Sindacati di ingegneri ed architetti liberi professionisti; lo studio della nuova tariffa professionale.

Dal dopoguerra agli anni ‘70 si alternarono alla presidenza dell’URIA personaggi di grande rilievo, tra i quali ricordiamo Romolo de Caterini, ingegnere e architetto, valente professionista, per circa un trentennio nel ruolo tecnico del Ministero delle Finanze e per 13 anni Direttore Generale delle Poste e Telecomunicazioni; e il Prof. Ing. Salvatore Rebecchini, che fu Sindaco di Roma dal 1947 al 1956. Dei vari Consigli Direttivi dell’ Associazione fecero parte alcuni grandi nomi dell’Ingegneria e dell’Architettura. L’elenco sarebbe lungo e ne citiamo solo alcuni: tra gli Architetti Michele Busiri Vici, Adriano Cambellotti, Gino Cancellotti, Guglielmo de Angelis d’Ossat, Attilio Spaccarelli; tra gli Ingegneri Ambrogio Caccia Dominioni, Riccardo Morandi, Luigi Nasalli Rocca, Vincenzo Passarelli, Mario Pediconi.

Per due volte l’URIA venne ricevuta in udienza dal Papa. La prima volta il 17 giugno 1951 da Pio XII, il quale, rivolgendo un breve saluto ai membri dell’Associazione accompagnati dal Presidente in carica Aristide Giannelli, mostrò grande interesse alla professione dell’ingegnere e dell’architetto, il cui nobile scopo – disse - è quello di “procurare con ogni diligenza un focolare decente, sano e, in quanto è possibile, confortevole, a tutti, specialmente a tanti sventurati espatriati, rifugiati, erranti senza fissa dimora; far sorgere o rialzare dalle rovine gli edifici pubblici necessari od utili alla vita sociale, economica, commerciale, industriale; costruire quelli richiesti dalla coltura intellettuale, morale, artistica, come le scuole, gli istituti, i musei; elevare, a gloria di Dio e per i bisogni religiosi delle popolazioni, santuari, templi, degni del loro fine sublime”.

La seconda volta, il 26 febbraio 1966, una folta delegazione dell’URIA condotta dal Presidente Salvatore Rebecchini, fu ricevuta da Paolo VI che rivolse agli appartenenti della “gloriosa Unione” -così si espresse il Papa- una calorosa attestazione di stima, ammirazione e benevolenza. “Siete dunque Ingegneri ed Architetti - disse nella parte centrale del suo discorso – che è quanto dire professionisti tra i più qualificati e preparati, che formano l’élite di ogni società civile, con un compito nobilissimo da svolgere, caratterizzato da una competenza e versatilità di studi rigorosi, in tutti i campi della tecnica moderna: la quale competenza raggiunge poi i confini della libera e ardita genialità artistica, nella sintesi feconda tra la rigorosa applicazione dei principi tecnici e architettonici e la ricchezza creativa dell’arte; in ogni caso, si tratta della mirabile capacità dello spirito umano, creato a immagine e somiglianza divina, che dalla propria immortale vitalità trae motivi sempre nuovi di conquista e di affermazione e lascia un’impronta sempre più profonda nella storia e nella convivenza umana”.

Nel 1963 l’URIA fu insignita del “Premio di Cultura” dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in riconoscimento dell’opera svolta e per la pubblicazione del libro “Ingegneri ed Architetti della generazione che fece l’Italia”. Pubblicato nel 1961, per la ricorrenza del centenario della proclamazione del Regno d’Italia, il libro passa in rassegna una lunga serie di personaggi (da Camillo Cavour a Giovan Battista Pirelli, da Quintino Sella a Giuseppe Sacconi, da Carlo Pisacane a Galileo Ferraris, da Giovanni Ansaldo a Wilfredo Pareto) tutti con un denominatore comune: l’essere Ingegnere o Architetto. E se molti di loro si dedicarono effettivamente a quelle professioni, diventandone insigni esponenti, altri passarono alla Storia come i grandi artefici dell’Indipendenza e dell’Unità d’Italia.

Nel 1971, in occasione del centenario della sua fondazione, l’URIA curò la pubblicazione di un ponderoso volume intitolato “La Terza Roma”, un’importante raccolta di saggi sulla storia dello sviluppo urbano di Roma dal 1870 al 1970.

Nei primi anni novanta, quando la tecnologia dei sistemi informativi territoriali, ha cominciato a diffondersi anche in Europa, l'URIA ha organizzato convegni ed approfondimenti sul GIS curati dall'ing. Francesco Paolo Di Giacomo, Segretario Generale. Tra gli eventi più importanti si ricorda il Convegno presso l'Università degli Studi di Roma, Facoltà d'Ingegneria il 28 gennaio 1994 dal titolo: GIS Sistemi Informativi Geografici - Strumento di supporto per il progettista nelle decisioni di pianificazione e gestione urbana e territoriale. Per proseguire l'anno successivo con il Convegno dal tema Innovazione tecnologico-organizzativa degli Enti Locali nella logica del SIT sistema Informativo territoriale, con la partecipazione della AM FM GIS Italiana e la Facoltà d'Ingnegneria.