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LA STORIA DELL’U.R.I.A. DALL’UNITA’ D’ITALIA AI GIORNI NOSTRI

di Giovanni Paolo Tesei

-1- Il primo sodalizio

La prima memoria dell’U.R.I.A., Unione Romana Ingegneri ed Architetti, risale al 1871, all’in-domani dell’unificazione di Roma al Regno d’Italia. I primi, difficili anni di Roma Capitale coincisero con i primi anni di vita dell’Associazione, la quale prese parte attiva al dibattito sui programmi per lo sviluppo edilizio ed urbanistico della città. La Roma pontificia era economicamente e culturalmente molto arretrata rispetto ad altre città italiane (soprattutto del settentrione) ed era scarsamente abitata. Nel 1870 la popolazione era di circa 226.000 abitanti, poco più di quelli di Torino o di Milano o di Palermo, la metà di quelli di Napoli. La città era rimasta pressoché immutata negli ultimi due secoli e gran parte del territorio racchiuso dalle mura (circa i due terzi) era aperta campagna, con vigne, orti e prati tenuti a pascolo, dove sorgevano maestosi i ruderi dell’antichità.

La presa di Roma da parte dell’Esercito Piemontese, avvenuta il 20 settembre 1870, segnò la fine del dominio papale e subito s’iniziò a pensare ad un serio programma di riammodernamento della città, la quale, entro breve tempo avrebbe assunto l’importante ruolo di Capitale del Regno.

Fu Quintino Sella, politico colto ed economista insigne, allora Ministro delle Finanze, a suggerire l’istituzione di uno speciale organismo tecnico, formato da valenti professionisti, cui affidare il compito di formulare dei progetti per l’abbellimento e il rinnovamento della città.

 

Il 23 settembre 1870 s’insediò la Giunta di Governo composta di 18 membri e presieduta da Michelangelo Caetani, Duca di Sermoneta. Una settimana più tardi la Giunta approvò la seguente delibera: “E’ istituita una commissione di Architetti-Ingegneri la quale si occupi dei problemi di ampliazione e abbellimenti della città per poi sottoporli all’approvazione della Giunta Municipale.

Sua prima cura sarà di studiare i progetti più urgenti di ampliazione. La commissione è composta dai signori Camporesi, Vespignani, Fontana, Bianchi, Jannetti, Carnevali, Viviani, Partini, Trevellini, Cipolla, Mercandetti”.

Un mese dopo la Commissione fornì le prime indicazioni di massima sulla futura espansione di Roma, sull’ampliamento della rete viaria urbana, sulla riqualificazione diincontro dell'Uria con Papa Paolo VIalcune parti della città vecchia. A questa prima Commissione, scioltasi qualche mese dopo, ne seguirono altre due, incaricate di “esaminare i piani di ingrandimento e di abbellimento della Città di Roma e di proporre il Piano Regolatore definitivo della città”.

Tra i membri di queste commissioni figuravano celebri Ingegneri e Architetti di quell’epoca e alcuni di loro, in quello stesso periodo, aderirono ad un nuovo sodalizio culturale denominato “Circolo Tecnico d’Ingegneri, Architetti ed Agronomi”, che nacque per iniziativa del Commendatore Ing. Alessandro Betocchi e che venne presieduto dal Principe Ing. Don Emanuele Ruspoli. La nascita ufficiale del sodalizio avvenne il 1° gennaio 1871; i soci erano tenuti al pagamento di 10 lire come quota d’iscrizione e di 3 lire per le quote mensili. La sede del Circolo, offerta dal Ministro della Pubblica Istruzione, era presso il palazzo del Collegio Romano.

Nel 1876 il “Circolo” divenne “Collegio” e nel 1877, in seguito alla fondazione da parte degli Agronomi di una loro Associazione, il sodalizio fu chiamato “Collegio degli Ingegneri ed Architetti in Roma”. Iniziò in quegli anni la pubblicazione di un periodico dell’Associazione che era suddiviso in due parti: il “Bollettino”, contenente notizie strettamente legate alla vita sociale e gli “Atti”, in cui erano pubblicati articoli e saggi di carattere tecnico e scientifico.

Tra i soci del Collegio vi erano professionisti di grande prestigio, tra i quali vale la pena ricordare: Francesco Vespignani, Andrea Busiri Vici, Guglielmo Calderini, Giuseppe Sacconi, Gaetano Koch, Pio Piacentini, Raffaele Ojetti, Ernesto Basile, Luca Carimini, Antonio Sarti, Mario Moretti, Francesco Azzurri.

Facevano parte del sodalizio, come soci aderenti od onorari, anche alcuni personaggi di spicco del mondo politico, culturale e scientifico dell’epoca, come Alfredo Baccarini, ingegnere, patriota e valoroso combattente nel 1848, che fu Ministro dei Lavori Pubblici del Regno; Alessandro Cialdi, ufficiale della Marina Pontificia, membro della Compagnia del Canale di Suez, famoso per le sue esplorazioni sul Nilo e per il viaggio che compì dall’Italia a Londra attraverso i canali e i fiumi francesi; Marco Ceselli, ingegnere, esperto di idraulica e di mineralogia, autore di numerosi studi sulle acque e sulle bonifiche.


 

 

-2- La Società degli Ingegneri ed Architetti Italiani

Nel 1885 il “Collegio” divenne “Società degli Ingegneri ed Architetti Italiani”, la quale due anni più tardi, con Regio Decreto, venne riconosciuta come ente morale. La sede centrale fu stabilita a Roma, mentre in altre parti d’Italia, soprattutto nel meridione, si formarono sezioni locali. Dal 1886 la Società pubblicò gli “Annali”, un periodico di interesse nazionale, molto apprezzato per il contenuto scientifico e culturale di alto rilievo. Nelle riunioni dell’Associazione e nei saggi pubblicati sugli Annali, venivano affrontati e dibattuti in particolar modo argomenti legati all’espansione di Roma, ai nuovi quartieri e alle “moderne” costruzioni che in quel periodo stavano sorgendo nella neo capitale del Regno.

Nel 1906 la Società, allora presieduta dall’Ing. Lorenzo Allievi, istituì, su suggerimento del Vicepresidente Ing. Giuseppe Galassi, una Scuola serale per Assistenti Edili (negli anni ‘40 fu estesa agli Assistenti Stradali). In quel periodo, in cui Roma sembrava finalmente risorgere da una profonda crisi edilizia durata diversi anni, l’iniziativa fu accolta con entusiasmo, innanzitutto da molti giovani desiderosi di trovare lavoro e poi dalle imprese di costruzioni, le quali accettarono di contribuire al finanziamento dei corsi. All’inizio l’impresa si dimostrò abbastanza difficile, proprio per carenza di fondi; ma successivamente, grazie all’impegno di molti soci e ai contributi di Enti ed Istituzioni e grazie soprattutto, alcuni anni dopo, alla convenzione stipulata con il Comune di Roma, che patrocinò l’iniziativa, la Scuola crebbe di importanza ed ebbe vita regolare. Le lezioni venivano tenute da professionisti di grande valore, alcuni dei quali facevano parte dell’Associazione, altri provenivano da importanti Enti: il Ministero della Difesa aveva designato un ufficiale superiore per l’insegnamento delle costruzioni militari; l’E.N.P.I. aveva inviato un ingegnere per i corsi sulla prevenzione e un medico per quelli sull’igiene del lavoro; alcune grandi industrie (come ad es. la Società Calci e Cementi di Segni) mettevano a disposizione i loro tecnici per delle lezioni straordinarie e per le visite agli impianti industriali. L’Associazione, spesso con notevoli sforzi e grandi sacrifici, ha mantenuto in vita la scuola per oltre ottant’anni e ha il merito di aver contribuito alla formazione professionale di molti giovani, inserendoli nel mondo del lavoro con un grado di preparazione che in altro modo non avrebbero potuto raggiungere.

 


 

 

-3- Dalla costituzione dell’A.N.I.A.I. alla nascita dell’U.R.I.A.

Il 19 marzo del 1919 si tenne a Milano un’Assemblea Costituente che dette origine all’“Associazione Nazionale degli Ingegneri Italiani”, con sede centrale a Roma in Piazza del Foro Traiano e sezioni in varie città italiane. La rivista “Ingegneria”, rassegna tecnica mensile dell’Associazione, sul primo numero, uscito il 1° luglio 1922, informa che i soci sono più di 7.000, “raccolti dalle diverse regioni d’Italia e dalle Colonie in sessanta sezioni”. Qualche tempo dopo l’Associazione mutò la sua denominazione in “Associazione Nazionale degli Ingegneri ed Architetti Italiani” (A.N.I.A.I.) e la precedente “Società” (quella del 1885 derivata dal Collegio) divenne la “Sezione di Roma” dell’A.N.I.A.I.

Nel 1923, per iniziativa dell’Associazione, fu emanata la legge n° 1395: “Tutela del titolo e della professione dell’ingegnere e dell’architetto”, la quale stabiliva, tra l’altro, di istituire un Ordine professionale per ogni provincia italiana. Durante il periodo fascista le libere Associazioni furono abolite. La Sezione di Roma del-l’A.N.I.A.I., con delibera assembleare del 30 marzo 1926, prese atto delle dimissioni del Consiglio Direttivo in carica e decretò il proprio scioglimento, demandando ogni attività al Sindacato Fascista Ingegneri di Roma, cui fu affidato l’intero patrimonio sociale.

Il 10 marzo 1924 una delegazione del Sindacato venne ricevuta dal Capo del Governo, Mussolini, il quale, per l’occasione, pronunciò un breve discorso elogiando laprofessione dell’Ingegnere, “destinata a cambiare a poco a poco l’aspetto dell’Italia, a renderla più attrezzata per reggere alle competizioni di tutte le altre Nazioni”. Il discorso di Mussolini fu riportato per intero nella pagina di apertura del mensile “L’Ingegnere”, rivista tecnica del Sindacato Fascista Ingegneri, uscito nel luglio del 1927.

Passata la furia della seconda guerra mondiale e dopo la liberazione di Roma, nacque un Comitato Promotore per riorganizzare l’Associazione Nazionale Ingegneri e Architetti. In un clima di ritrovata fiducia risorsero le disciolte sezioni provinciali dell’A.N.I.A.I., le libere Associazioni e gli Ordini professionali, che parteciparono al primo Convegno Nazionale, svoltosi a Roma nel 1946 e presieduto dall’onorevole Romita. In quell’occasione l’A.N.I.A.I. si ricostituì definitivamente, assumendo una struttura federativa.

Il 24 giugno 1948 la Sezione di Roma dell’A.N.I.A.I. (che allora contava più di 1.400 iscritti) e l’Associazione degli Architetti di Roma si unirono e dettero vita all’U.R.I.A., “Unione Romana Ingegneri ed Architetti”.

 


 

 

-4- L’URIA dal dopoguerra agli anni ‘90

L’URIA si dotò di un proprio statuto e rimase sempre federata all’ANIAI. Ad iniziare dal 1951 il bollettino mensile dell’URIA migliorò la sua veste grafica e i suoi contenuti, fino a divenire, nel 1957, una vera e propria rivista - “Ingegneri Architetti” - che è tutt’ora la rassegna ufficiale dell’Associazione.

Unitamente alla rivista l’URIA pubblicava in quel periodo anche i listini dei prezzi dei materiali da costruzione e delle principali opere edilizie. I prezzi, determinati e aggiornati da apposite Commissioni, venivano pubblicati nel “Bollettino dei prezzi elementari” (che già nel 1953 aveva una tiratura di 2000 copie), il quale veniva inviato mensilmente alle Associazioni dei Costruttori Edili di Roma e Provincia.

Gli anni ‘50 e ‘60 furono molto intensi per l’Associazione, la quale partecipò assiduamente a convegni, congressi, conferenze e manifestazioni culturali di vario tipo. In quel periodo l’URIA venne spesso invitata a far parte di importanti commissioni di studio e ad esprimere il proprio parere in merito a diversi temi di interesse nazionale, tra i quali ricordiamo: la legge per istituire una Cassa di Previdenza; il disegno di legge che ripristinava l’esame di Stato per l’abilitazione alla professione; lo studio del bando-tipo di concorso per le opere pubbliche; l’aggiornamento delle leggi in materia di urbanistica e di tutela del paesaggio; la proposta di variante al R.E. del Comune di Roma per snellire la procedura di approvazione dei progetti; la costituzione di Sindacati di ingegneri ed architetti liberi professionisti; lo studio della nuova tariffa professionale.

Dal dopoguerra agli anni ‘70 si alternarono alla presidenza dell’URIA personaggi di grande rilievo, tra i quali ricordiamo Romolo de Caterini, ingegnere e architetto, valente professionista, per circa un trentennio nel ruolo tecnico del Ministero delle Finanze e per 13 anni Direttore Generale delle Poste e Telecomunicazioni; e il Prof. Ing. Salvatore Rebecchini, che fu Sindaco di Roma dal 1947 al 1956. Dei vari Consigli Direttivi dell’ Associazione fecero parte alcuni grandi nomi dell’Ingegneria e dell’Architettura. L’elenco sarebbe lungo e ne citiamo solo alcuni: tra gli Architetti Michele Busiri Vici, Adriano Cambellotti, Gino Cancellotti, Guglielmo de Angelis d’Ossat, Attilio Spaccarelli; tra gli Ingegneri Ambrogio Caccia Dominioni, Riccardo Morandi, Luigi Nasalli Rocca, Vincenzo Passarelli, Mario Pediconi.

Per due volte l’URIA venne ricevuta in udienza dal Papa. La prima volta il 17 giugno 1951 da Pio XII, il quale, rivolgendo un breve saluto ai membri dell’Associazione accompagnati dal Presidente in carica Aristide Giannelli, mostrò grande interesse alla professione dell’ingegnere e dell’architetto, il cui nobile scopo – disse - è quello di “procurare con ogni diligenza un focolare decente, sano e, in quanto è possibile, confortevole, a tutti, specialmente a tanti sventurati espatriati, rifugiati, erranti senza fissa dimora; far sorgere o rialzare dalle rovine gli edifici pubblici necessari od utili alla vita sociale, economica, commerciale, industriale; costruire quelli richiesti dalla coltura intellettuale, morale, artistica, come le scuole, gli istituti, i musei; elevare, a gloria di Dio e per i bisogni religiosi delle popolazioni, santuari, templi, degni del loro fine sublime”.

La seconda volta, il 26 febbraio 1966, una folta delegazione dell’URIA condotta dal Presidente Salvatore Rebecchini, fu ricevuta da Paolo VI che rivolse agli appartenenti della “gloriosa Unione” -così si espresse il Papa- una calorosa attestazione di stima, ammirazione e benevolenza. “Siete dunque Ingegneri ed Architetti - disse nella parte centrale del suo discorso – che è quanto dire professionisti tra i più qualificati e preparati, che formano l’élite di ogni società civile, con un compito nobilissimo da svolgere, caratterizzato da una competenza e versatilità di studi rigorosi, in tutti i campi della tecnica moderna: la quale competenza raggiunge poi i confini della libera e ardita genialità artistica, nella sintesi feconda tra la rigorosa applicazione dei principi tecnici e architettonici e la ricchezza creativa dell’arte; in ogni caso, si tratta della mirabile capacità dello spirito umano, creato a immagine e somiglianza divina, che dalla propria immortale vitalità trae motivi sempre nuovi di conquista e di affermazione e lascia un’impronta sempre più profonda nella storia e nella convivenza umana”.

Nel 1963 l’URIA fu insignita del “Premio di Cultura” dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in riconoscimento dell’opera svolta e per la pubblicazione del libro “Ingegneri ed Architetti della generazione che fece l’Italia”. Pubblicato nel 1961, per la ricorrenza del centenario della proclamazione del Regno d’Italia, il libro passa in rassegna una lunga serie di personaggi (da Camillo Cavour a Giovan Battista Pirelli, da Quintino Sella a Giuseppe Sacconi, da Carlo Pisacane a Galileo Ferraris, da Giovanni Ansaldo a Wilfredo Pareto) tutti con un denominatore comune: l’essere Ingegnere o Architetto. E se molti di loro si dedicarono effettivamente a quelle professioni, diventandone insigni esponenti, altri passarono alla Storia come i grandi artefici dell’Indipendenza e dell’Unità d’Italia.

Nel 1971, in occasione del centenario della sua fondazione, l’URIA curò la pubblicazione di un ponderoso volume intitolato “La Terza Roma”, un’importante raccolta di saggi sulla storia dello sviluppo urbano di Roma dal 1870 al 1970.

Nei primi anni novanta, quando la tecnologia dei sistemi informativi territoriali, ha cominciato a diffondersi anche in Europa, l'URIA ha organizzato convegni ed approfondimenti sul GIS curati dall'ing. Francesco Paolo Di Giacomo, Segretario Generale. Tra gli eventi più importanti si ricorda il Convegno presso l'Università degli Studi di Roma, Facoltà d'Ingegneria il 28 gennaio 1994 dal titolo: GIS Sistemi Informativi Geografici - Strumento di supporto per il progettista nelle decisioni di pianificazione e gestione urbana e territoriale. Per proseguire l'anno successivo con il Convegno dal tema Innovazione tecnologico-organizzativa degli Enti Locali nella logica del SIT sistema Informativo territoriale, con la partecipazione della AM FM GIS Italiana e la Facoltà d'Ingnegneria.

 


 

 

-5- L’URIA di oggi: attività recenti e programmi futuri

Oggi l’URIA è una libera Associazione senza fine di lucro che riunisce Ingegneri ed Architetti e, come recita il nuovo statuto approvato il 22 giugno 1998, ha lo scopo di: “favorire la reciproca conoscenza fra gli associati; stimolare la collaborazione tecnica e scientifica; promuovere rapporti di collaborazione e di solidarietà con Enti e Pubbliche Istituzioni, Università Nazionali od Internazionali, Operatori Economici, nonché con le Associazioni scientifiche, tecniche, culturali e professionali italiane e straniere costituite anche da scienziati e tecnici appartenenti a specializzazioni complementari all’Architettura e all’Ingegneria, a mezzo di congressi, convegni nazionali ed internazionali, pubblicazioni e manifestazioni varie; contribuire al progresso della tecnica ed alla risoluzione di problematiche attinenti il campo dell’Ingegneria e dell’Architettura, impegnandosi in particolare con studi ed iniziative per la formazione e l’informazione, visite tecnico - culturali, interscambi con altri organismi scientifici”.

A partire dal 1996, con la presidenza dell’architetto Giancarlo Sapio, tutt’ora in carica, l’URIA ha dato vita ad alcune interessanti iniziative culminate poi in una serie di convegni. Il primo in ordine di tempo, nel 1996, ha affrontato l’argomento del “Libretto Casa”, un sistema informativo per la gestione del patrimonio immobiliare. In questo importante convegno, il primo del genere in Italia, l’URIA ha ravvisato l’importanza di istituire un vero e proprio “libretto certificatorio” finalizzato alla conoscenza, alla sicurezza e alla manutenzione di edifici pubblici e privati

Un altro convegno di grande rilievo, organizzato dall’URIA con il patrocinio dell’Ordine degli Ingegneri di Roma e della facoltà di Ingegneria dell’Università di Roma “La Sapienza”, è stato dedicato allo studio di un appropriato uso del sottosuolo. Il convegno si è svolto in due fasi distinte: nel corso del primo incontro, avvenuto nel maggio del 1997, è stato affrontato il complesso e delicato argomento delle così dette “Gallerie dei Servizi”. Il secondo incontro, tenuto nel mese di ottobre dello stesso anno, è stato dedicato a: “Lo sviluppo della città: le Grandi Opere e il ruolo dei Servizi”. I temi trattati hanno destato notevole interesse sia nei professionisti sia nella Pubblica Amministrazione e ad entrambe le sezioni del convegno è intervenuto il Comune di Roma, rappresentato dall’Assessorato ai Lavori Pubblici e dall’ Ufficio Speciale per il Sottosuolo e la Manutenzione Programmata.

Tra il 1997 e il 2002 l’URIA ha organizzato o patrocinato numerosi convegni, manifestazioni e seminari di approfondimento, la cui documentazione si trova presso l’archivio dell’Unione.

Tra i più importanti ricordiamo:

-“Il restauro immobiliare arte e tecnologia”, nel 1998, un convegno incentrato sul rapporto tradizione-innovazione di cui è necessario tenere conto per il ripristino del patrimonio immobiliare.

-“L’ambiente urbano e il futuro sostenibile”, nel 1999, prima conferenza programmatica sull’ambiente cui hanno partecipato i rappresentanti di prestigiose istituzioni, tra le quali il Ministero dell’Ambiente, che ha concesso il proprio patrocinio, l’Università, l’UNESCO, la Corte dei Conti, l’ENEA, la Regione Lazio, l’AMA.

-“L’educazione ambientale per la sicurezza nell’habitat: il gas”, nel 2001, un convegno sull’utilizzo del gas negli ambienti domestici e sulla sicurezza, con riferimenti alla normativa vigente.

-“Il testo unico dell’edilizia”, nell’aprile del 2002, una tavola rotonda sulle recenti norme che tentano di ordinare e riunificare le innumerevoli leggi promulgate nel corso degli anni in materia edilizia.

-“Metafisica costruita”, nell’aprile del 2002, una mostra sulle città di fondazione degli anni trenta dall’Italia all’Oltremare, patrocinata insieme alla Regione Lazio, alla Soprintendenza Regionale, al Touring Club Italiano.

-“Fascicolo del Fabbricato: adempimenti e formazione”, nel mese di novembre del 2002, un convegno di studio, organizzato insieme con l’ALA-Assoarchitetti, sullo stato del patrimonio immobiliare e sull’utilità dell’istituzione del Fascicolo del Fabbricato in alcune regioni italiane.

Inoltre, nell’anno 2002, l’URIA, l’Assessorato alla cultura del Comune di Guidonia e la Facoltà di Architettura B-“Valle Giulia” dell’Università di Roma “La Sapienza” hanno istituito un premio per tesi di laurea in Architettura sul tema: “L’uso dei materiali lapidei tipici del Lazio quali elementi architettonici per esterni, interni ed elementi di arredo per le costruzioni edilizie”.

Analoga iniziativa verrà presto concordata anche con la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Roma “La Sapienza”. Gran parte dell’attività dell’URIA si incentra da tempo su due temi di grande rilievo: l’Ambiente e la Casa. Su tali argomenti l’URIA ha avviato già da tempo un importante dibattito, dapprima in sede di commissioni interne e poi allargato ad Enti ed Istituzioni pubblici e privati.

Alla tutela dell’ambiente l’URIA si è dedicata con particolare impegno e ha costituito una commissione permanente con il compito di individuare, analizzare e discutere i problemi riguardanti in particolar modo la gestione delle risorse ambientali e lo sviluppo sostenibile. Evento di rilevante importanza è stata la già citata Conferenza Programmatica, nel corso della quale sono stati trattati quattro temi di base riguardanti: l’Energia, l’Inquinamento, la Mobilità e il Recupero Urbano, con lo scopo di analizzare e discutere la necessità di un processo di integrazione tra l’Ambiente e uno Sviluppo Sostenibile, tenendo conto delle grandi trasformazioni in atto a livello nazionale e mondiale. Restando sempre in tema ambientale, l’URIA, in un programma comune con ACI e Lega Navale Italiana, ha recentemente illustrato all’Assessorato all’Ambiente della Regione Lazio e all’Autorità di Bacino una proposta per l’istituzione di un Parco Fluviale lungo il tratto del fiume Tevere compreso nel territorio della provincia di Roma. L’Autorità di Bacino ha considerato con grande interesse l’iniziativa, il cui fine è soprattutto quello di perseguire la riqualificazione e la valorizzazione non solo del fiume e delle sue componenti essenziali, ma anche del territorio ad esso direttamente collegato. Per quanto riguarda l’argomento Casa, l’URIA, come si è accennato in precedenza, ha affrontato per prima il tema del censimento degli edifici e dell’istituzione di un apposito registro per la gestione e la manutenzione del patrimonio immobiliare. Questa iniziativa fu definita “Libretto casa” e fu resa pubblica nell’aprile del 1996 nel corso del già citato convegno. All’indomani dei tragici crolli verificatisi a Roma (dicembre 1998) e a Foggia (novembre 1999) e in seguito alla decisione del Comune di Roma di istituire un Fascicolo del fabbricato per tutti gli edifici ubicati nel territorio comunale, l’URIA ha partecipato ad una serie di incontri avvenuti tra i rappresentanti del Comune, dell’ANIAB (Associazione Nazionale Ingegneri e Architetti Bancari), degli Ordini e Collegi Professionali, del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, al fine di esprimere un parere tecnico sull’accertamento della consistenza statico-funzionale degli edifici. Successivamente l’URIA, nella persona del suo Presidente, è stata ufficialmente invitata dal IX Dipartimento del Comune di Roma a far parte prima della Commissione incaricata di redigere lo schema del fascicolo del fabbricato e poi dell’Osservatorio (istituito con Delibera del Consiglio Comunale), preposto a seguirne la fase applicativa. Per l’esperienza consolidata in materia l’URIA è stata inoltre chiamata a far parte della Commissione istituita dalla Regione Lazio per la redazione del “Regolamento di attuazione” previsto dalla legge regionale n. 31 del 12 settembre 2002 che ha istituito il Fascicolo del Fabbricato. Da quanto fin’ora riportato, si può ben constatare come tutte le materie trattate dall’URIA siano sempre state di grande spessore e di elevato interesse, tanto che, nella persona del suo Presidente, l’Associazione è stata chiamata a far parte, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Commissione istituita per redigere le “Direttive per l’utilizzo del Sottosuolo”.

 


 

 

-6- Recenti iniziative e programmi per il futuro

L’URIA ha sempre rivolto una particolare attenzione alle problematiche della città e del suo territorio e ha più volte sostenuto che i programmi di pianificazione urbana non possono essere limitati a interventi sporadici, legati in prevalenza al verificarsi di grandi eventi (Olimpiadi, Campionati mondiali di calcio, Giubileo, ecc.), o contemplare la riqualificazione solo di alcune parti della città. Per Roma sarebbe necessario un piano ad ampio spettro, che affronti con determinazione gli innumerevoli problemi che affliggono la città e che coinvolga l’intero territorio urbano. E’ dunque intenzione dell’URIA promuovere un serio dibattito incentrato su di una progettualità ad alto livello per Roma Capitale e la Sua Provincia: dal cablaggio degli edifici all’uso razionale del sottosuolo, dal restauro del patrimonio edilizio di interesse storico al recupero della funzione abitativa, dalla riqualificazione dell’arredo urbano alla corretta ed assidua manutenzione delle aree verdi, dalla ristrutturazione della rete commerciale al piano dei parcheggi. Contemporaneamente l’URIA volge lo sguardo al passato, per studiare ed analizzare a fondo l’enorme patrimonio edilizio storico-monumentale della città antica e moderna. Per il prossimo futuro l’URIA intende poi riesaminare e sviluppare un grande progetto di cui da tempo si parla e che riguarda il Mediterraneo. Questo progetto di ricerca, denominato “Meda” , si propone di analizzare, studiare e coordinare i molteplici aspetti legati alla storia, alla cultura, all’ambiente e allo sviluppo delle Nazioni che si affacciano sul bacino del Mediterraneo. L’argomento di base sarà il rapporto tra il Mediterraneo e Roma nel mondo antico e nella realtà attuale, con ipotesi e proposte per il futuro. Convivono oggi nel bacino del Mediterraneo i segni indelebili di un grande passato e le realtà attuali di Paesi diversi tra loro, ma accomunati dall’intento di programmare il loro futuro conservando cultura, tradizioni e memoria storica e di ricercare una pacifica convivenza tra popoli di differenti etnie e religioni. L’URIA ritiene importante promuovere incontri, dibattiti e scambi culturali con questi Paesi e trovare insieme un punto d’incontro per l’elaborazione di codici comuni che abbiano come temi fondamentali la conservazione e la valorizzazione dell’enorme patrimonio storico, culturale e ambientale nonché un serio programma di sviluppo sostenibile per il futuro. Contemporaneamente alle attività di studio, l’URIA continuerà ad organizzare per i propri soci, visite tecniche e culturali di grande interesse. Tra i luoghi visitati negli ultimi anni ricordiamo: i ponti romani di S. Gregorio da Sassola, i cisternoni di Albano, l’oasi di Ninfa e il castello di Sermoneta, le rovine di Lucus Feroniae, le cave di travertino di Tivoli, le tombe etrusche di Cerveteri, il cantiere dell’Auditorium, l’antico Ospedale S. Spirito, Ostia Antica, Villa d’Este a Tivoli, Falerii Novi e la Via Amerina. Per quanto riguarda l’attività editoriale, è in programma la ripresa a pieno ritmo delle pubblicazioni di “Ingegneri Architetti”, la rassegna bimestrale dell’URIA, che uscirà rinnovata nella forma e nei contenuti. Per il futuro si sta prendendo in considerazione l’idea di fondare una collana editoriale, comprendente una serie di titoli a carattere monotematico dedicati soprattutto a Roma e al suo territorio, con particolare riferimento non solo all’aspetto storico, artistico e culturale, ma anche all’analisi di problemi attuali, legati all’espansione urbana, allo sviluppo economico e alla riqualificazione ambientale. Altri testi della collana potranno avere un contenuto esclusivamente tecnico o scientifico e, alcuni di essi, riprendere i temi dei convegni organizzati dall’URIA. E’ inoltre attivo il sito internet dell’Associazione: www.URIA.it, dove saranno consultabili in tempo reale le attività e i programmi dell’URIA.

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BIBLIOGRAFIA

BONETTI B.“Un secolo di vita dell’URIA”, in “La terza Roma” Fratelli Palombi Editore, Roma 1971.

INSOLERA I.“Roma moderna. Un secolo di storia urbanistica 1870-1970”; Roma 1976.

TARTAGLIA G. “L’Unione Romana Ingegneri e Architetti”, in “Ingegneri Architetti”,rassegna bimestrale dell’URIA, n. 4-5-6 del 1996.

U.R.I.A.“La scuola serale per assistenti edili e stradali”, nel cinquantenario della sua fondazione (1906-1956);Roma 1956.

U.R.I.A.“Ingegneri ed Architetti della generazione che fece l’Italia”; Roma 1961.

U.R.I.A.“Elenco dei prezzi”, Testo unificato; Roma 1963.


*Si ringrazia l’Ing. Luciano Giannetti per le ricerche effettuate presso l’archivio storico dell’Associazione e per le note redatte sulla cronologia della fondazione dell’URIA.

Nelle foto: Incontro con Papa Paolo VI, Presentazione Al Sindaco Darida del volume "La terza Roma"